Ho ricevuto ieri da Martino Pinzauti la terribile notizia della scomparsa di Marco Fallani.

Marco è stato la figura di riferimento della società TT Artigianelli dai tempi del mitico Giorgio Barlazzi. Atleta, diriigente e tecnico ha sempre operato con passione e competenza per la crescita del nostro sport.

Scrivo di getto ed in prima persona questo messaggio di cordoglio perché Marco rappresentava per me una figura di riferimento importante. Lo avevo conosciuto per la prima volta nel lontano 1994 quando per la prima volta ho incrociato la racchetta con lui in serie C2 nella storica sede di Via dei Serragli. 

Da allora ci siamo confrontati sia sul campo di gioco sia fuori condividendo opinioni sul tennistavolo e ne ho sempre ammirato la trasparenza, la schiettezza e la competenza.

Atleta correttissimo e sportivissimo, ha sempre agito con profonda dedizione alla divulgazione del tennistavolo dando continuità all'opera di Barlazzi e permettendo alla società Artigianelli di essere ancora oggi presente nelle competizioni della F.I.Te.T.

Il funerale si svolgerà oggi 23 aprile alle ore 16.30 presso le nuove cappelle del Commiato in via delle Gore, 60 a Firenze.

Vi stringo con affetto insieme al Comitato ai familiari, ai dirigenti, tecnici e atleti del Tennistavolo Artigianelli in questo triste momento.

Luca Pancani

 

Riporto un ricordo del compagno di società Stefano Mariotti molto bello e che a mio avviso descrive pienamente quello che Marco ha fatto per la società TT Artigianelli negli ultimi trentanni.

 

Chiunque entrasse agli Artigianelli con una racchetta in mano aveva l’impressione di scendere in una cantina abbandonata, poi però scendendo le scale notava articoli di giornale incorniciati, magliette, bandiere e tanti altri oggetti. Alla fine delle scale incontrava uno spilungone sorridente che lo accoglieva con un “vieni si gioca”. Si entrava nel salone, dove cimeli di ogni genere erano appesi e custoditi insieme a vecchi trofei, la sensazione di essere in una cantina abbandonata lasciava lo spazio a quella di un museo, di quelli minori in località lontane dalle rotte turistiche nonostante un intrinseco valore. Si potrebbe raccontare di come la storia del PingPong italiano sia passata da quegli ambienti ma non è questo il punto. Quell’ambiente è rimasto aperto per anni grazie ad una persona. Quell’ambiente sembrava un museo per le attenzioni che una persona ci aveva riversato nelle ore di attesa, aspettando qualcuno per giocare. Questa persona giocava con tutti fin da subito (forti e scarsi) senza chiedere niente in cambio. Se chiedevi quando potevi venire come risposta ottenevi un mazzo di chiavi: “fai una copia e vieni quando vuoi…”. Molti sono rimasti negli anni intrappolati da questi gesti e dal calore umano che, in contraddizione con l’ambiente, questa persona sapeva trasmettere. Purtroppo questa persona è venuta a mancare e la nostra unica speranza è quella di essere in grado di mantenere almeno un po' di quel suo spirito. Questo è il punto. Ci mancheranno i suoi sorrisi e i suoi “però t‘hai giocato”, quando dopo ore di allenamento eri affranto per non aver vinto neanche un set…Ma soprattutto ci mancherai te MARCONE. Grazie.

Marco Fallani